Introduzione e cenni storici
Benvenuti e benvenute a “Il viaggio dell’eroe. Equipaggiamento per narratori avventurosi”. Mi chiamo Ilaria Boero e nella vita mi occupo di Tarocchi e Viaggio dell’eroe. Sono podcaster, scrittrice, insegnante e divulgatrice. Insieme scopriremo quella che ai nostri tempi è la storia delle storie: il viaggio dell’eroe.
Probabilmente vi starete chiedendo: a cosa serve il viaggio dell’eroe? Perché dovrei seguire questo corso?
Vi dirò subito che non si tratta di un’attività professionalizzante o della consegna della ricetta magica per creare la storia perfetta o leggere perfettamente una storia. Ammesso che voi non siate sceneggiatori hollywoodiani quello che sto per spiegarvi potrebbe non farvi diventare ricchi. Anzi, il viaggio non sarà semplice e in alcuni casi vi costerà anche qualcosa. Ma vi posso promettere che avrete tantissimo da guadagnare nel mettere questo strumento fondamentale nella vostra cassetta degli attrezzi di narratori, e adesso vi racconterò perché.
Il corso è pensato per chiunque si interessi di narrazione. Sia che ne siate fruitori, appassionati, critici, sia che siate content creator, podcaster, youtuber, blogger, scrittori o lettori, public speakers, state raccontando, trasmettendo o ricevendo storie. State quindi dialogando con quello che è un bisogno fondamentale dell’essere umano.
Al nostro tempo, la funzione della narrazione pare essere prevalentemente di intrattenimento. Eppure, se andiamo a scavare, possiamo trovare molto di più. Secondo Joseph Campbell, il mitologo comparatista che ha reperito per primo lo schema eroico e che ci accompagnerà lungo tutto il viaggio, la narrazione assolve a quattro funzioni:
- quella educativa, che porta le persone ad assorbire una serie di regole che le rendono adatte alla vita in una determinata società;
- quella creativa, che racconta l’origine di una certa società, famiglia o addirittura mondo o universo;
- quella formativa, che fornisce all’uomo mappe necessarie ad affrontare le tappe più o meno critiche della sua vita;
- quella trascendentale, che connette l’essere umano con il mistero dell’esistenza e gli permette di sbirciarvi dentro senza impazzire.
La narrazione è profondamente connessa con l’essere umano. Ci permette di comprenderlo profondamente in tutte le sue sfaccettature e dinamiche.
Il viaggio dell’eroe rappresenta una di queste dinamiche. In particolare, racconta i passaggi che in quanto esseri umani potremmo fare per compiere una trasformazione e una formazione. Conoscere il viaggio dell’eroe profondamente, quindi, vi darà una chiave per comprendere l’essere umano e questo vi renderà narratori estremamente più efficaci.
In secondo luogo, il viaggio dell’eroe è quello schema narrativo che più o meno coscientemente abbiamo assorbito per millenni. Negli ultimi cinquant’anni, poi, è difficile trovare narrazioni che non vi si appoggino almeno in parte.
In quest’ottica, conoscere una narrazione che ha fatto da perno a molte delle grandi storie dalla fine del 900 vi permetterà di:
- riconoscere e poter utilizzare completamente o in parte il sostrato narrativo che ci ha formati e in cui ci riconosciamo;
- comprendere le linee guida della nostra formazione sociale e poterle utilizzare nel nostro componimento narrativo.
Riassumento, il viaggio dell’eroe può diventare nelle vostre mani un mezzo di analisi umana e sociale. Può quindi rafforzare la vostra voce di narratori, cioè di persone che si fanno portavoce dello spirito del tempo e del profondo, per utilizzare un’espressione jungiana.
Entriamo ora a dare uno sguardo che ci porta vicino alla materia.
Joseph Campbell era un mitologo comparatista, ossia uno studioso che comparava miti delle più diverse epoche storiche, ubicazioni geografiche ed estrazioni sociali. A metà del novecento pubblicò il libro L’Eroe dai Mille Volti, in cui raccontava come avesse notato che questi miti condividevano uno schema di base. Questo si articolava in tre parti:
separazione, iniziazione e ritorno.
A questo schema di base e al suo sviluppo Campbell dà il nome di Cammino o Viaggio dell’Eroe.
Quarant’anni dopo Christopher Vogler, sceneggiatore hollywoodiano, riprende il lavoro di Campbell e tira fuori quella che ancora oggi viene trasmessa come la “ricetta perfetta per cucinare una storia.” Ho detto viene trasmessa, non ho detto che sia così. Ma mettetevi nei panni di un insegnante di narrazione: non ci sono regole, non ci sono strade fisse, ognuno fa quello che gli pare, ma agli studenti qualche sassolino bianco per uscire dal bosco lo devi dare. Avere uno schema, diciamocelo chiaro, fa parecchio comodo, e aiuta a costruire una struttura mentale di base che può sostenere una storia. Lo schema di Vogler è quello usato in buona parte della narrazione attuale - soprattutto mainstream - ed è su quello che anche noi appoggeremo questa serie di lezioni sul viaggio dell’eroe.
Siete pronti? Partiamo!